Virologia

Rabbia

    Rabbia

    Cos’è la sindrome della rabbia nei cani?

    La rabbia è una malattia infettiva a carattere zoonosico ( cioè che si trasmette all’uomo). Il contagio avviene  generalmente attraverso il morso di un animale già contagiato. È necessario fare attenzione quando il nostro cane entra in contatto con pipistrelli, procioni, volpi e moffette, che sono gli animali più a rischio, o un altro cane non vaccinato. Sebbene la rabbia sia ormai debellata in quasi tutto il mondo, persistono casi soprattutto nelle aree geografiche del sud. Recentemente sono stati individuati dei rarissimi casi di rabbia in alcune regioni del nord Italia.

    La rabbia coinvolge il sistema nervoso e le ghiandole salivari. Sebbene abbia sintomi molto diversi tra loro, possiamo riconoscere alterazioni del comportamento, con aggressioni che vengono scatenate da una crisi a livello celebrale, cambiamenti di tono vocale, salivazione abbondante e convulsioni.

    Le crisi derivano da un’attività elettrica anomala nel lobo temporale del cervello, area che sovrintende alla memoria, alle sensazioni e alle emozioni. Le convulsioni in questa zona possono influenzare il comportamento, in particolare le risposte difensive e predatorie, causando comportamenti aggressivi e minacciosi; la sindrome di rabbia si riferisce a una condizione di aggressione incontrollabile nei cani che ha esiti fatali.

    Per prevenire la contrazione della rabbia, è prassi effettuare il vaccino già a partire dalla dodicesima settimana di vita.

    Mentre l’aggressività può essere solitamente attribuita a una ragione specifica, come la protezione di un territorio, o dalla paura o dall’ansia, la classificazione dell’aggressività idiopatica o della sindrome di rabbia viene data quando sembra non esserci alcuna ragione per il comportamento aggressivo o l’attacco.

    Sintomi

    I sintomi della sindrome di rabbia possono includere molti segnali di un comportamento naturalmente aggressivo innescato in determinate circostanze da particolari fattori. Questi possono includere comportamenti intesi a proteggere e difendere; dunque la sindrome di rabbia differisce nel fatto che non ci sono fattori che possano giustificare un’eventuale episodio di aggressione.

    Spesso, episodi che possono durare minuti o ore sono apparentemente inaspettati e possono essere focalizzati su qualsiasi persona o cosa nelle vicinanze del cane. I periodi di aggressione possono essere prolungati e di solito c’è un cambiamento comportamentale, simile ad un crollo depressivo,  prima e dopo l’aggressione.

    Segnali che il tuo cane possa avere la sindrome di rabbia includono:

    • Cambiamenti comportamentali
    • Depressione
    • Aggressione violenta e incontrollata
    •  Ringhio
    • Cambiamento tono vocale
    • Morso
    • Mostra dei denti
    • Arricciamento delle labbra

    Diagnosi della sindrome di rabbia nei cani

    La sindrome di rabbia può spesso essere difficile da diagnosticare. In molti casi, una diagnosi che all’inizio sembrava tendere per la sindrome della rabbia, viene spesso riclassificata o contestata. Monitorare e riportare il comportamento del tuo cane al veterinario prima durante e dopo gli episodi aggressivi, può aiutare a discernere la sindrome della rabbia dalle molte altre forme di aggressività che un cane può mostrare.

    Eventuali inneschi o stimoli che precedono un evento aggressivo aiutano a determinare quale tipo di aggressività sta mostrando il cane; la sindrome di rabbia viene diagnosticata quando non ci sono ragioni per l’aggressività, e contemporaneamente i nostri amici pelosi manifestano periodi di depressione o cambiamenti comportamentali  repentini che si verificano prima o dopo gli episodi aggressivi. Per garantire che non vi sia un altro motivo medico che giustifichi tale comportamento, il veterinario eseguirà:

    • un esame fisico
    • un esame neurologico
    • esami del sangue,
    • analisi delle urine
    • tecniche di imaging (per individuare eventuali anomalie, come disfunzione d’organo o tumori)

    Risultati anormali dell’EEG possono aiutare a confermare una diagnosi di sindrome di rabbia.

    Trattamento della sindrome di rabbia nei cani

    I trattamenti per la sindrome della rabbia non possono curare la condizione, ma servono solo a gestirla;  i proprietari dovrebbero essere consapevoli che c’è sempre la possibilità che si verifichino episodi aggressivi. Ogni membro della famiglia ha bisogno di capire la condizione e imparare a riconoscere eventuali cambiamenti comportamentali; questi infatti potrebbero segnalare che un evento aggressivo sta per verificarsi.

    Gli episodi caratteristici della sindrome da rabbia possono essere arginati con farmaci anti-convulsivanti, come il fenobarbital. Tuttavia, è bene sapere che al momento non esiste alcuna cura per la rabbia,e una volta che il cane la contrae il virus, purtroppo non esiste nessuna speranza di sopravvivenza. L’unico modo per prevenirla è effettuando al nostro cane il vaccino antirabbica, anche se al momento in Italia non risulta un vaccino obbligatorio a causa della bassissima incidenza della malattia.

    Nota: il vaccino antirabbica diventa invece prassi fondamentale se si vuole acquisire il passaporto per cani).

    In alcuni casi, quando l’aggressività non può essere gestita in alcun modo, viene spesso presa la difficile scelta dell’eutanasia.

    Gestione

    Attualmente, la vaccinazione dei cani e soprattutto delle volpi, che risultano le principali portatrici della rabbia, rappresenta l’unico modo di cui disponiamo per tenere sotto controllo e gestire al meglio eventuali contagi.

     

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